Un caso che può interessare la note trasmissioni televisive che si occupano di ignoto quello accaduto a D. G. una teramana che per migliorare la propria bolletta telefonica ha deciso di sottoscrivere un contratto con Fast Web. La proposta allettante, l’offerta sicuramente migliorativa, così è iniziata la disavventura. Dopo la sottoscrizione i tecnici di Fast Web applicano l’apparato che consente di telefonare ed il collegamento ad internet. Abbattuto l’odioso canone fisso D.G. aspettava la prima bolletta per verificare l’effettivo risparmio, quella che doveva essere una buona notizia si è subito trasformata in una doccia fredda. La bolletta di diverse centinaia di euro imputava alla malcapitata traffico mai effettuato. La signora dipendente pubblica, conoscitrice quindi di meccanismi di tutela, si è subito attivata con una segnalazione all’antifrode della Fast Web ed una denuncia ai Carabinieri. Ha immediatamente distaccato l’apparato, quello che consente la telefonia, e, come previsto da contratto, lo ha restituito per posta, chiedendo il rientro in Telecom. Nulla è accaduto. Costretta attiva una nuova linea telefonica perdendo il numero. Nel frattempo la denuncia verso ignoti viene archiviata e la Fast Web chiamata dalla Federconsumatori ad una udienza conciliativa sostiene la regolarità delle pretese ed il funzionamento della linea. In attesa del pronunciamento dell’Autorità delle Comunicazioni D.G. continua a ricevere bollette sulla linea inesistente.
Un vero e proprio mistero, un caso da acchiappa fantasmi.
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