Una storia non proprio bella quella capitata ad un Napoletano residente nella nostra provincia. In una precedente visita a Napoli aveva lasciato la sua auto da un amico per essere riparata. Nel frattempo decide di venderla e cambiarla, gli hanno proposto un’affare. Deve quindi tornare nella sua città di origine prendere l’auto riparata portarla dal concessionario ed acquistarne un’ altra, quindi partire presto. Si fa accompagnare da un amico alla fermata. Fa il biglietto prenota i posti 49 e 50 e paga il corrispettivo per due posti Mosciano Sant’Angelo Roma per l’autolinea interregionale Marche linee. Sale sull’autobus ed il conducente gli contesta la validità del biglietto. Secondo il regolamento di servizio doveva esserne uno ed unico per ogni passeggero. Quello che aveva lui anche se corretto nell’importo per due viaggiatori non poteva essere accettato il venditore si è sbagliato. Nel mentre il viaggiatore cerca di far capire che lui non c’entra niente, interviene anche l’altro autista, più anziano, per dire che non c’erano problemi, ma niente. L’autista fa scendere il malcapitato e la sua signora si ritrovano a piedi . “ ho fatto una brutta figura, mia moglie si è messa a piangere, sembravamo avere la peste,…” ed altre colorite espressioni per evidenziare la sensazione avuta quella di essere stati discriminati per il dialetto e le proprie origini.
L’associazione ritiene, riscontrando la correttezza dell’importo pari a due viaggiatori su quella tratta, che l’autista poteva essere più morbido e comunque sembra paradossale lasciare a terra delle persone su un viaggio di lunga percorrenza. L’errore d’altro canto non era ascrivibile al viaggiatore.
Info 3476085547
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