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lunedì 10 gennaio 2011

CONSUMI. Adusbef e Federconsumatori: "Confcommercio conferma la nostra drammatica situazione"


Rosario Trefiletti
Presidente Nazionale
Federconsumatori

Continuano a giungere notizie estremamente preoccupanti sulla situazione economica del nostro Paese: Confcommercio, oggi, attesta una contrazione media annua dei consumi del -2,1% nel biennio 2008-2009. "Finalmente questi dati cominciano ad avvicinarsi alla realtà, confermando quanto prospettato dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori relativamente al pessimo andamento dei consumi registrato negli ultimi anni. Per la precisione, secondo quanto emerge dalle nostre rilevazioni, si è verificato una continua contrazione rispettivamente del -1,5% nel 2008, del -2,5% nel 2009 e del -2% nel 2010, per una caduta complessiva del -6% negli ultimi 3 anni".
"A questo drammatico andamento - aggiungono Federconsumatori e Adusbef - non sono sfuggiti neppure i consumi relativi alle festività natalizie, che hanno registrato un crollo del -12% solo del 2010 (per non parlare del 2009, anno in cui tale caduta era stata di oltre il -23%!). Inoltre, da quanto emerge dalla nostra indagine a campione sull'andamento dei saldi, appare evidente che nemmeno questi ultimi saranno risparmiati dall'ondata negativa che ha investito il mercato interno".
"Non condividiamo per nulla il cauto ottimismo di Confcommercio relativamente ai prossimi anni: di questo passo, e in assenza di interventi mirati a risollevare i bilanci e le prospettive delle famiglie, la situazione non potrà che aggravarsi - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef - E, quel che è peggio, si continuerà ad alimentare, in tal modo, la pericolosa spirale di sfiducia e contrazione della domanda che, come tutti sappiamo, determina pesantissime ricadute sulle'intera economia". "Per questo - concludono i Presidenti - lo ribadiamo ancora una volta, è ora di intervenire per invertire tale tendenza, attraverso una detassazione per le famiglie a reddito fisso di almeno 1200 euro anni e avviando un serio piano di investimenti sullo per lo sviluppo e la ricerca, fondamentali per non perdere terreno in campo internazionale.


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